Emotional intelligence: coltivare la competenza emozionale

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Oggi è proprio la neuroscienza che sostiene la necessità di prendere molto seriamente le emozioni.
Il concetto di intelligenza emotiva, teorizzato da Daniel Goleman, apre nuovi scenari sulla competenza emozionale e sociale nostra e dei nostri figli, invitando a “coltivare con grande impegno le abilità del cuore”, come scrive lo psicologo e docente statunitense in “Emotional Intelligence”, 1995.

Già 14 anni fa, Goleman citava nel suo libro come anche in Italia cominciassero a percepirsi i primi segnali ammonitori di un’alienazione sociale e di una disperazione individuale che necessitassero di lavorare sull’intelligenza emotiva.

Le nuove scoperte scientifiche sono incoraggianti. Ci assicurano che se cerchiamo di aumentare l’autoconsapevolezza, di controllare più efficacemente i nostri sentimenti negativi, di conservare il nostro ottimismo, di essere perseveranti nonostante le frustrazioni, di aumentare la nostra capacità di essere simpatici e di curarci degli altri, di cooperare e stabilire legami sociali- in altre parole se sposteremo attenzione in modo più sistematico all’intelligenza emotiva- potremo sperare in un futuro più sereno”.

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Si è portati a pensare alla sfera emotiva come culla di fragilità, debolezza, invece le nuove frontiere professionali e relazionali indicano come sia importante perfezionare e sviluppare l’intelligenza emotiva nell’evoluzione della propria leadership.

Chi sono le persone competenti sul piano emozionale? Quelle che sanno controllare i propri sentimenti, leggere quelli degli altri e trattarli efficacemente.
Goleman fa riflettere sul fatto che molti dati testimoniano come esse si trovino avvantaggiate in tutti i campi della vita.

Gli individui con capacità emozionali ben sviluppate hanno anche maggiori probabilità di essere contenti ed efficaci nella vita, essendo in grado di adottare gli atteggiamenti mentali che alimentano la produttività.

Mostrare qualche emozione, allenare la propria empatia, relazionarsi agli altri con il cuore, sono atteggiamenti proficui non solo in campi personali, ma anche e soprattutto in ambiente lavorativo e didattico: una nuova frontiere di relazioni e apprendimento basati su cervello+cuore.

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