La doppia merenda nello zaino: allenare al valore della condivisione

Al momento stai visualizzando La doppia merenda nello zaino: allenare al valore della condivisione

Quando ero alle elementari, mia madre mi metteva nello zaino sempre la merenda doppia. Non mi trasmetteva i valori cardine con lunghi discorsi, ma passava direttamente all’azione, come se quel gesto fosse così chiaro da non poter apprendere diversamente.

Avrebbe potuto farmi innumerevoli prediche su come essere gentili, come aiutare gli altri, come generare empatia e amorevolezza, ma ha sempre scelto di educarmi con uno dei più grandi sistemi educativi mondiali: l’esempio.

Così, ricordo ancora le sere in cui si preparava lo zaino e si metteva quella doppia merenda: “Se vedi qualche bambino che non ha la merenda o gli piace la tua, hai questa da condividere”. Stop. Niente altro.

Merenda bimbi

Ci vorrebbe un nuovo termine da coniare che sia contrapposto alla sfrontatezza di molti, all’irriverenza di chi crede che con l’arroganza si possa conquistare il mondo. Gira tanto la parola “bullismo”, come sarebbe bello essere invasi da un’ondata di “gentilismo”.

Daniel Goleman, in “Emotional intelligence” (1995) sottolineava già come fosse urgente allenare le competenze emotive dei nostri figli. “La tendenza generale della società è verso un’autonomia sempre maggiore dell’individuo, che a sua volta porta a una minor disponibilità alla solidarietà e a una maggiore competitività; tutto questo si traduce in un aumentato isolamento e nel deterioramento dell’integrazione sociale.(…) Questo spietato atteggiamento di autoaffermazione fa la sua comparsa in un momento in cui le pressioni economiche e sociali richiederebbero piuttosto un aumento della cooperazione e dell’attenzione verso gli altri e non certo una riduzione di tale disponibilità”. Questo genera malessere emozionale fra i bambini e i giovani, e ravvisa l’urgenza di “insegnare ai bambini quello che potremmo definire l’alfabeto emozionale, le capacità fondamentali del cuore.”

L’intelligenza emotiva è oggetto di studi molto ambito oggi, come approfondisco nell’articolo “emotional intelligence

Oggi, quando si cita la parola “condivisione”, la prima cosa che viene in mente è quella dei social: condividere una foto, un file, un link, un video ecc.

Non si pensa mai all’accezione valoriale del termine, intesa come messa in comune di emozioni, o beni.

Esempi di condivisione si possono trovare in natura. Quando un organismo si nutre o respira, gli organi interni sono costruiti in modo tale da dividere e distribuire l’energia in ingresso e rifornire le parti del corpo che ne necessitano.

Wow! E se ciò avviene in maniera naturale… che non sia forse un insegnamento per noi?
Basta poco per iniziare. Basta una merenda in più nello zaino.

"Non è la ricchezza che manca nel mondo, è la condivisione."
Proverbio cinese

Hai trovato interessante questo contenuto? Condividilo!