Stupore. Sorpresa. Meraviglia.
Nel mio lavoro con i bambini sperimento ogni giorno la loro capacità di emozionarsi di fronte alle piccole cose.
In filosofia, questo concetto é molto importante: si affermava che le domande dell’uomo nascessero dalla meraviglia.
Si occuparono di stupore Platone e Aristotele; il primo quando dichiara che «è proprio del filosofo questo che tu provi, di essere pieno di meraviglia: né altro inizio ha il filosofare che questo»; il secondo afferma che «gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia».
In fondo i bambini, che stanno nel qui e ora e sono maestri nel viversi il presente catturando tutto il bello che ci offre senza affanni, passano la famosa fase dei “perché?”.
Per loro il mondo è tutto nuovo, i loro occhi hanno sete di scoperta e curiosità, e dopo essersi meravigliati di qualcosa che spesso l’adulto ritiene banale, si chiedono “perché?”.
“Perché il sole è giallo?”
“Perché il cielo è blu?”
Per noi l’augurio che possiamo meravigliarci di fronte alle piccole cose, rimanere a bocca aperta di fronte a un tramonto, a un fiore dai colori speciali, e ringraziare per il dono della bellezza.
Che riempie il cuore di gioia.
E se da oggi provassimo a meravigliarci di più?