Le parole hanno un potere magico: uniscono, appassionano, vibrano, racchiudono, emozionano.
Amo vedere nelle altre lingue come le persone esprimano i concetti, come ci siano proprio delle idee, dei modi di dire, diversi e affascinanti. In amore si sperimentano tanti neologismi, diminuivi, vezzeggiativi, e chi più ne ha più ne metta.
Ma le persone di altre culture, come racchiudono le loro emozioni? Ho raccolto per voi una lista di parole d’amore che non esistono in italiano.
Leggete, ed emozionatevi.
- Kilig (Tagalog, una lingua delle Filippine)
La vertigine che si prova quando si incontra la persona per cui si ha una cotta.
- Retrouvailles (Francese)
La gioia che si prova quando si incontra una persona amata dopo una lunga separazione.
- Nakama (Giapponese)
Amici così cari che sono come familiari
- Ishq (Arabo)
Amore perfetto, privo di gelosie e incomprensioni, che unisce due persone
- Cwtch (Gallese)
L’abbraccio in cui ci sentiamo protetti, il posto sicuro che ci dà la persona che ci ama, un posto che conferisce una sicurezza che solo quelle braccia sanno dare
- Flechazo (Spagnolo)
Il colpo di fulmine, l’amore a prima vista
- Cafuné (Portoghese)
Il gesto di passare le dita tra i capelli della persona amata
- Cheiro no cangote (Portoghese)
Il gesto di strofinare la punta del naso sul collo della persona amata
- Geborgenheit (Tedesco)
La sensazione di sicurezza che si prova stando insieme alle persone a cui si vuole bene
- Merak (Serbo)
La sensazione di unità e armonia con l’universo che deriva dai piaceri più semplici
- Iktsuarpok (Inuit)
La sensazione di attesa prima di incontrare qualcuno
- Koi no yokan (Giapponese)
Incontrare qualcuno e sapere di essere destinati ad innamorarsi a vicenda

C’è un libro che amo tantissimo che mi ha portato nel mondo delle parole intraducibili da tutto il mondo.
È una meravigliosa scoperta di parole che danno voce alle nostre emozioni e non smettono mai di stupirci.
Allora propongo un gioco.
Create le vostre parole! Le vostre parole belle e felici.
Provate a dare un nome al momento in cui avete visto una persona cara dopo tanto tempo, o al ritorno a casa dopo un viaggio nell’istante in cui rimettete piede nel vostro nido… oppure il momento in cui guardate vostro figlio dormire.
O, ancora, la sensazione di piacevolezza di quando entrate in vasca… o il momento in cui bevete un bicchiere d’acqua e siete pieni di sete.
Diamo voce ai piccoli grandi momenti di emozioni e costruiamo le nostre parole belle e felici!
Non finiranno nel Treccani o su Wikipedia o all’Accademia della Crusca, ma senza dubbio avrete un vocabolario di neologismi tutto vostro, da custodire e condividere con le persone che amate per momenti di intraducibili emozioni.
P.s. Se vi va, condividetele con me.
Buone emozioni, e buona fantasia a tutti.
