“Piangere” significa, secondo il dizionario “versare lacrime per forte emozione”.
Se si domanda a qualcuno il significato di questo verbo, tutti comunemente tenderanno a dare la stessa spiegazione.
Una bambina di 6 anni, ha arricchito il significato di questo termine in un modo che, a mio avviso, sarebbe da condividere con la Treccani.
Mi ha fatto soffermare su una nuova accezione di questo termine, verbalizzandola in maniera così semplice e chiara da insegnare educazione emotiva a tanti adulti.
“Maestra, io, quando ho paura, quando non so fare un dettato o rispondere a una domanda, piango per dentro.”
Ma cosa significa piangere per dentro?
“Significa che non escono le lacrime. Rimangono per dentro perché non posso far vedere che piango. Ho la tristezza nella testa e rimane lì”.
Quindi tu a volte piangi per fuori e a volte piangi per dentro?
“Si, maestra.”
Una spiegazione così chiara, così efficace da lasciare senza parole.
Quante volte noi adulti abbiamo pianto per dentro?
Quante volte, piccoli maschi veraci ai quali è stato detto che piangere è da bambine, hanno soffocato le lacrime?
Quante volte, a scuola, ci siamo sentiti esclusi e abbiamo pianto per dentro?
E quante volte poi, da adulti forti e coraggiosi che guai farsi vedere vulnerabili, abbiamo trattenuto le lacrime?
Quante volte abbiamo soffocato la nostra vera natura per vergogna o per fare un piacere agli altri?
Ebbene sì, alzi la mano chi non ha “pianto per dentro” nella sua vita almeno una volta.
Se facessimo un sondaggio, forse sarebbero più le lacrime nascoste che quelle espresse.
Concludo con una proposta e un augurio.
La proposta è di aggiornare tutti i dizionari con la nuova sfumatura della parola “piangere”.
L’augurio è di buttar fuori tutte le lacrime che ci vengono, perché nessuno può impedirci di provare tristezza, o rabbia, o paura. Ognuno possa sentirsi libero di esprimere lacrime, sorrisi, emozioni, senza sentirsi mai giudicato.
E ci auguro anche di essere capaci di accorgersi negli altri di quelle lacrime che restano dentro inespresse, che sono quelle che forse fanno più male.